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Docenti di sostegno: petizione della GILDA per il ritiro del provvedimento

https://www.obiettivoscuola.it/sostegno/docenti-di-sostegno-confermati-dalle-famiglie-gilda-al-via-la-petizione-per-il-ritiro-provvedimento-del-ministero/

 Il provvedimento che consente alle famiglie di confermare il docente di sostegno ci riporta indietro ai tempi della Renziana legge 107, che prevedeva la chiamata diretta alla quale la Gilda degli Insegnanti si oppose con fermezza. La nostra scuola non dovrebbe sembrare un ‘supermarket,’ in cui la clientela (le famiglie) sceglie ed elimina i servizi a piacimento. Invece, dovrebbe essere un centro di eccellenza, in cui i docenti di sostegno lavorano a tempo indeterminato e con continuità così da poter davvero fare la differenza nella vita degli studenti e garantire la loro integrazione. 

E’ necessario trasformare le cattedre di sostegno in deroga in posti in organico di diritto e assumere docenti di sostegno a tempo indeterminato. Questa è una priorità. Il provvedimento che dà la possibilità alle famiglie di chiedere la conferma del docente del sostegno non solo non risolverà il problema della continuità didattica, ma sicuramente aumenterà la burocrazia e potrebbe alimentare una sorta di clientelismo, oltre a creare numerosi contenziosi. Il rischio infatti è che non venga garantito il diritto di graduatoria, ma anche diritti come la maternità o la malattia. Chi potrà mai chiedere di confermare una docente o un docente che è stato in malattia o ha usufruito del diritto alla maternità/paternità? La Gilda degli Insegnanti, chiede che il provvedimento venga ritirato.
Sappiamo benissimo che c’è un problema di continuità sui posti di sostegno, causato però esclusivamente dal fatto che molte cattedre sono in deroga, basterebbe semplicemente trasformare questi posti in organico di diritto e assumere sugli stessi.

Per garantire un’istruzione di qualità a tutti, dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere il diritto all’istruzione dei nostri figli. Firma la petizione per garantire che i docenti di sostegno abbiano continuità nel loro lavoro con le immissioni in ruolo e non attraverso misure spot che sminuiscono l’autorevolezza degli insegnanti.

 

Il link per la firma 


https://shorturl.at/5jE5B

 

20/03/2025

Secondo decreto di autorizzazione percorsi abilitanti con integrazione posti

https://www.mur.gov.it/it/atti-e-normativa/decreto-ministeriale-n-270-del-19-03-2025

 

 

Il Ministro dell’Università e della Ricerca ha pubblicato il Decreto Ministeriale N. 270 riguardante i Percorsi abilitanti 30, 36 e 60 CFU, Secondo Ciclo, con integrazione dei posti e la Tabella dei titoli.

Prevista all'art. 4 comma 7,  la possibilità di frequenza in contemporanea dei percorsi abilitanti e del corso di specializzazione per le attività di sostegno (c.d. TFA).

 

 

22/03/2025

Docente di sostegno scelto dalle famiglie: la GILDA valuta l'impugnazione.

“La norma che prevede la possibilità di conferma del docente di sostegno da parte delle famiglie, ci fa tornare indietro di qualche anno, ai tempi della Renziana legge 107, che prevedeva la chiamata diretta e alla quale la Gilda si oppose fortemente”.

 

E’ quanto dichiara il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Vito Carlo Castellana.

 

Un enorme aggravio burocratico che rischia di incrementare ulteriori contenziosi, già abbondanti nel mondo della scuola e di cui non c’è necessità.

 

“Nella migliore delle ipotesi – afferma Castellana – il rischio è quello di legittimare una scuola ‘supermarket’ ma il rischio più evidente è quello che si possa così alimentare una sorta di clientelismo. Sappiamo benissimo che c’è un problema di continuità sui posti di sostegno, causato però esclusivamente dal fatto che molte cattedre sono in deroga, ovvero in organico di fatto”.

 

La Gilda degli Insegnanti come più volte sostenuto, ribadisce la necessità di trasformare queste cattedre in organico di diritto e procedere con le immissioni in ruolo.

 

“La norma prevista, piuttosto – conclude Castellana – è una soluzione a buon mercato, poco trasparente e che rischia di calpestare diritti di graduatoria ma anche il diritto alla maternità o paternità di cui gli insegnanti dovrebbero beneficiare”.

 

Per questi motivi, la Gilda degli Insegnanti sta valutando con l’ufficio legale la possibilità di impugnare il provvedimento nelle sedi opportune.

 
17/03/2025